Tra il grande marasma che ha colpito Harvey Weinstein, così come anche la sua compagnia, si fa strada la voce di Lena Headey, attrice nota al grande pubblico per il ruolo di Cersei Lannister nella serie Game of Thrones.
La Headey, attraverso il suo profilo Twitter, ha raccontato nel dettaglio di un presunto incontro avvenuto con Harvey Weinstein, in cui afferma di essere sfuggita per un pelo alle sue ‘grinfie’:
“La prima volta che ho incontrato Harvey Weinstein è stato al Festival del Cinema di Venezia. Veniva mostrato I fratelli Grimm e l’incantevole strega (durante le riprese sono stata vittima di bullismo da parte del regista Terry Gilliam). A un certo punto Harvey mi ha chiesto di fare una passeggiata vicino all’acqua, passeggio con lui e lui si ferma e ha fatto un’allusione, un gesto, io l’ho presa sul ridere, ero davvero scioccata. Ricordo di aver pensato ‘Dev’essere uno scherzo.’ Ho detto qualcosa del tipo “Oh andiamo amico?! Sarebbe come baciare mio padre! Andiamo a prendere da bere, torniamo dagli altri.’ Non sono stata in nessun altro film della Miramax.”
Come se non bastasse, l’attrice ha proseguito raccontando di un ulteriore incontro avuto con il produttore anni dopo:
“La volta successiva è stato a Los Angeles. Anni dopo. Pensavo che non avrebbe tentato nient’altro con me, non dopo che avevo riso e detto ‘neanche tra un milione di anni.’ Credevo che rispettasse il mio limite e forse voleva parlare di un potenziale lavoro. Mi ha chiesto di vederci per colazione. Abbiamo fatto colazione, parlato di film, regia. Mi ha fatto delle domande sulla mia vita sentimentale. Ho riportato la conversazione su qualcosa di meno personale. Poi è andato in bagno. È tornato e ha detto ‘Andiamo in camera, voglio darti un copione.’ Siamo arrivati all’ascensore e c’è stato un cambiamento di energia. Il mio corpo è andato in allarme rosso. L’ascensore stava salendo e ho detto ad Harvey ‘Sono interessata soltanto al lavoro, non pensare che sia venuta qui per altri motivi, non succederà niente.’ Non so cosa mi abbia spinto a parlare in quel momento, avevo solo una fortissima sensazione che diceva ‘non avvicinarti’. Dopo che ho parlato è rimasto zitto, furioso. Siamo usciti dall’ascensore e l’ho accompagnato alla sua stanza. Aveva la mano sulla mia schiena, mi spingeva in avanti, non una parola. Mi sono sentita completamente impotente, la chiave magnetica non ha funzionato. Poi si è davvero infuriato. Tenendo con forza il mio braccio, mi ha riportato all’ascensore e attraverso l’hotel fino dal parcheggiatore. Ha pagato per la mia macchina e mi ha sussurrato ‘Non dire a nessuno di questa cosa, né al tuo manager né al tuo agente’. Sono entrata in macchina e ho pianto.”