Nonostante le vari critiche ricevute dal pubblico in merito al rinnovo per la terza stagione di “13 Reasons Why“, Reed Hasting, CEO di Netflix ha deciso di schierarsi a favore di questa scelta.
Ecco quanto dichiarato da quest’ultimo:
“Lo show è stato enormemente popolare e ha avuto un grande successo. Si tratta di un contenuto in grado di coinvolgere ed è controverso, ma nessuno è obbligato a vederlo”.
Tra gli accusatori emerge senza dubbio la Parents Television Council:
“Netflix ha consegnato una bomba pronta ad esplodere ai teenager e ai ragazzi che guardano Tredici. Il contenuto e gli elementi legati alle tematiche presenti nella seconda stagione sono persino peggiori rispetto alle aspettative. Avremmo apprezzato che la serie desse spazio alla speranza e alla redenzione dopo che è stato mostrato in modo esplicito il suicidio della protagonista, ma invece che offrire un percorso in avanti, la stagione causa solo sconforto.”
L’organizzazione ha poi concluso:
“Condanniamo Netflix per aver rinnovato la sua serie che ruota intorno al suicidio di una teenager. La società ha già potenzialmente sulle proprie mani il sangue dei ragazzi per aver tenuto questa serie su una piattaforma che rende possibile ai giovani vederla, con la dura scena del suicidio, la sodomizzazione di un teenager e di una potenziale sparatoria in una scuola, oltre ad altri contenuti dedicati a un pubblico adulto”.