Monuments Men

Genere: drammatico, storico
Anno: 2014
Durata: 118 min.
Regia: George Clooney
Soggetto: Robert M. Edsel, Bret Witter
Sceneggiatura: George Clooney, Grant Heslov
Produttore: George Clooney, Grant Heslov
Cast: George Clooney, Matt Damon, Cate Blanchett, Bill Murray, John Goodman, Jean Dujardin, Hugh Bonneville, Bob Balaban, Dimitri Leonidas, Sam Hazeldine, Nick Clooney

Chi in questo film cercava il classico storico o lo straziante tema della guerra, è nettamente fuori strada. Qualcuno afferma che anche un riso può creare rammarico, come una lacrima può celare una gioia. Questo è proprio il nostro caso. La forza di “The Monuments Men” risiede nel voler raccontare fatti realmente accaduti con la stessa “verità” tanto cara al regista. L’onestà di quest’ultimo emerge sin dall’apertura quando Stokes mostra una diapositiva dell’Abbazia di Montecassino distrutta da un bombardamento, che non fu opera dei nazisti ma delle forze alleate. Perché raccontare dei fatti è anche questo. Omettere o negare equivale al mentire; che è assai peggio del non raccontare. Una sceneggiatura scorrevole, ironica e a tratti commovente, trascina il cast in eccellenti interpretazioni alla conoscenza di quei personaggi ai quali, almeno un grazie, è dovuto. La pattuglia di uomini inadatti alla guerra ma pronti a rischiare la vita per delle opere d’arte, non è formata da rivisitati “Rambo”. Sono uomini, solo uomini, che ci vengono presentati nella loro più schietta umanità pur non rinunciando a qualche battuta di troppo. Questa pellicola ha un obiettivo diverso dalle tante viste e riviste; vuole far apprezzare e capire il valore dell’arte anche a coloro i quali ne sono ignari. Una guerra non è solo morte ma ancor più distruzione: di uomini, di storia, di ricordi. Un uomo senza passato è peggio che morto e, ahimè, è proprio questo ciò a cui stavamo andando incontro. Magari noi non c’eravamo o non l’abbiamo vissuta, ma è stata anche la nostra guerra. In una società fatta di persone con volti da agnelli ma cuori da iene, pronti a sbranarsi l’un l’altro, sono esistiti uomini che nell’interesse di tutti, anche di coloro i quali non hanno mai conosciuto, hanno combattuto e sono morti per dei loro connazionali, di quella nazione chiamata mondo. “Potete aggiungere questo alla lunga lista dei fallimenti di Hitler, aveva cercato di prendere qualcosa che non poteva essere suo: il nostro passato dipinto su tela e scolpito su pietra.”

 

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