“La reazione al fidanzamento“, così titolava il ventitreesimo episodio della quarta stagione della famosissima serie targata CBS “The Big Bang Theory“; una puntata dedicata essenzialmente all’annuncio alla madre di Howard dell’imminente matrimonio tra lui e Bernadette, eppure da questo titolo possiamo ricavare il percorso intrapreso dalla serie nelle successive 10 stagioni, che hanno inevitabilmente modificato l’equilibrio dei personaggi e l’evoluzione, o involuzione, della serie stessa.
Nelle ultime stagioni diversi fans hanno accusato lo show di aver perso smalto, di essere diventato ripetitivo e di aver snaturato quei personaggi a cui il pubblico era tanto affezionato, Sheldon Cooper su tutti, ma è questa una critica corretta da fare ad una serie che conta ben dieci stagioni e numerosissimi premi? Cerchiamo di analizzarla insieme.
Senza dubbio le prime sette stagioni dello show sono le più celebri, le gag erano ben costruite e la sequenzialità degli eventi, sebbene piuttosto prevedibili, rendevano impossibile per il telespettatore staccare gli occhi dallo schermo. Qualcosa poi è cambiato. Uno spettro che molti fans non hanno digerito. I personaggi sono cresciuti. Ebbene si, quei 4 scienziati nerd amanti dei fumetti e dei videogiochi avevano dato una forte scossa alla loro vita, o almeno alcuni di loro, rendendo inevitabile un cambiamento della loro personalità e della sequenzialità di eventi.
Come accennato prima una delle critiche maggiori fatte agli sceneggiatori è sul personaggio di Sheldon, un genio sociopatico ma sostanzialmente dal cuore tenero verso i suoi amici e la sua famiglia (come non ricordare la sua dolce nonnina) eppure almeno da due stagioni è successo qualcosa, Sheldon è cresciuto. Ha cambiato casa, convive con la sua fidanzata, aveva pensato al matrimonio, ha sconfitto (più o meno) i suoi pregiudizi sul contatto fisico, insomma da “Robot” è diventato più umano.
Howard non risente di critiche, quello che dei quattro protagonisti originali era il più “comico”, pronto alla battuta spinta, sempre in cerca di nuovi stratagemmi per trovare una donna, legato indissolubilmente alla figura materna, che ha perso charme nel momento in cui ha messo la fede al dito e, non ultimo, ha dato alla luce insieme alla moglie Bernadette una figlia.
Leonard e Raji sono invece quelli che meno si sono allontanati dalla loro caratterizzazione iniziale. Il primo ha sempre basato la sua comicità sulla salute precaria, sui problemi con la figura materna e sul rapporto con Penny, divenuta ormai sua moglie. Raji, che nella prima stagione non riusciva nemmeno a parlare davanti una donna senza l’aiuto dell’alcool, ha superato il suo blocco, peccato che viva nella stessa condizione di solitudine del primo episodio.
A tirar le somme sembra che il punto focale di discordia per i fans sia stata l’introduzione delle compagne dei protagonisti (Penny, Bernadette ed Amy) e come la loro influenza abbia modificato i loro profili originali. Ma si può fare di questo una colpa? Era possibile costruire dieci (forse addirittura dodici) stagioni con le stesse problematiche e impostazioni, senza permettere una naturale crescita dei protagonisti? Assolutamente no.
Il cambiamento in “The Big Bang Theory” era inevitabile, non solo, era assolutamente necessario per chi in quei quattro personaggi si è sempre potuto riconoscere. La domanda da porci dunque è “Qual è il problema?” “Esiste un problema nella serie?”.
La risposta a questa domanda è fortemente soggettiva, molti fans trovano ancora la serie divertente e coinvolgente, eppure ci sentiamo di dire che la comicità non è più la stessa, non solo, ma la stessa evoluzione è circondata da un alone di paura, come se gli stessi sceneggiatori avessero timore di spingere i personaggi verso un livello di maturità troppo elevato. Ciò ha causato stagioni, come la nona, totalmente piatte e inconsistenti. Le stesse gag non sono cambiate, divenendo forzate per come sono oggi i protagonisti dello show.
Ciò di cui avrebbe bisogno la serie non è un ritorno al passato bensì un ritorno al futuro, saper azzardare di più e ritrovare nella maturità dei protagonisti nuove situazioni, nuovi chiavi comiche, senza perdere quello che era il filone principale della serie, il mondo scientifico, il mondo nerd e tutto ciò che ruota intorno ad essi.
Esempio plateale di tutto questo è Raji, che fermo da ormai diverse stagioni, bloccato nella sua stessa caratterizzazione, ha bisogno di un cambiamento e sembra che su questo verteranno i prossimi episodi.
The Big Bang Theory ha ancora tanto da dire e tanto altro da dimostrare, non ci resta che attendere fiduciosi il proseguimento della serie, sperando che una ventata di aria nuova e di calda nostalgia si uniscano per riportare in alto uno show tanto amato e seguito.