Si è spento, all’età di 91 anni, Jean-Luc Godard, uno dei registi più influenti di tutti i tempi, nonché uno dei più grandi esponenti della Nouvelle Vague.
Nato a Parigi nel 1930 da una famiglia di origine svizzera, Godard ha studiato alla Sorbona diplomandosi in Etnologia nel 1949. Nello stesso periodo aveva iniziato frequentare i numerosi cineclub nati dopo la guerra e aveva iniziato a scrivere di cinema su riviste tra cui poi il fondamentale Cahiers du Cinema di Bazin. Sul finire degli anni ’50 inizia anche a dirigere una serie di cortometraggi. Ma è grazie a un’idea dell’amico Truffaut che realizza il suo primo lungometraggio: Fino all’ultimo respiro. Il film diventa un vero e proprio manifesto della Novelle Vague e viene premiato a Berlino per la miglior regia, rendendo inoltre il protagonista Jean Paul Belmondo una vera star.
Negli anni sessanta dirige pellicole come Le Petit Soldad, La donna è donna, Il disprezzo, Bande à part, Agente Lemmy Caution: missione Alphaville, Il maschio e la femmina, Una storia americana, Due o tre cose che so di lei. Nel 2001 il suo Éloge de l’amour viene selezionato a Cannes, mentre nel 2010 esce Film Socialisme in occasione dell’Oscar onorario.