Interview Magazine, la fine di un’era

Era il 1969 quando negli Stati Uniti nasceva Interview Magazine, il progetto di Andy Warhol, John Wilcock e Gerard Malanga.

Attraverso l’esaltazione di ogni forma d’arte, Andy Warhol aveva segnato l’inizio di una nuova era. Il progetto non si imponeva di essere perfetto ed eccellente, ma solo di essere unico nel suo modo di divulgare l’arte in tutte le sue sfaccettature.

La rivista venne a lungo reputata un trampolino di lancio che ha dato inizio alla carriera di numerosi fotografi e giornalisti. Il cavallo di battaglia di Interview era l’impostazione delle interviste con le celebrità.

Con domande dirette e senza filtri, Andy Warhol aveva descritto, raccontato e messo a nudo i protagonisti del mondo dello spettacolo. In questo modo aveva attirato abbastanza fama da conferire alla rivista il merito di essere unica e sconvolgente.

Il carattere estroso della testata era chiaramente espresso anche dalle copertine che presentavano, puntualmente, fotografie iconiche e ricche di colori, capaci di attirare subito l’attenzione dei lettori.

Dopo la morte di Warhol, la rivista è stata acquistata da Peter Brant nel 1989. Nonostante mancasse il tocco artistico e geniale del suo fondatore, inizialmente la Interview Magazine ha viaggiato con il vento in poppa per ben 30 anni. Nel 2018, il proprietario della rivista ha dovuto dichiarare la banca rotta. La sorte di Interview Magazine è stata decretata, la rivista presto chiuderà i battenti.

Tra le cause che hanno determinato la banca rotta della rivista sono trapelate alcune motivazioni come l’abbandono di alcuni pilastri fondamentali dell’organico manageriale.

Vi è stata, inoltre, una denuncia del direttore editoriale, Fabien Baron, che accusava l’accumulo di salari arretrati per un totale di 600.000 dollari. Successivamente, altri scalpori hanno fatto in modo che la rivista ricevesse un altro duro colpo. Una dipendente denunciò il suo licenziamento senza una giusta causa, vi furono le dimissioni di un direttore di moda in seguito ad una denuncia per molestie sessuali.

A sottolineare il dispiacere per la fine della rivista ci hanno pensato le celebrità che hanno espresso sui propri profili social la delusione per il termine dell’era di Interview.

Emma Watson, intervistata per ben due volte dalla rivista, ha espresso la sue delusione su Twitter:

“Il periodico di intervista sta chiudendo le sue porte:(Emma Watson coprì la loro rivista in maggio 2009 e maggio 2017. ecco le sue interviste e photoshoots”

Tracee Ellis Ross ha ricordato l’intervista fatta alla madre, Diana Ross, dal giornalista Richard Bernstein:

“Così triste di sentire della chiusura di InterviewMag. Ebbe un posto particolare e speciale nella nostra cultura per così tanto tempo”

L’era di Interview termina, dunque, tra la delusione della triste sorte e il ricordo di un uomo eterno amante dell’arte.

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