Ernest Cline, co-sceneggiatore dell’acclamato Ready Player One, pellicola diretta dal Steven Spielberg, ci ha parlato della creatore del suo avatar all’interno del film, ritenendo curiosa la possibilità di andare in giro come una persona di un genere diverso o di una razza diversa, per vedere in che modo reagiscono le persone.
Cline ha poi proseguito parlandoci del sequel:
“Quando ho scritto per la prima volta Ready Player One e ho registrato il nome di dominio online, ho anche registrato Ready Player Two e Ready Player Three perché sapevo che un giorno avrei voluto raccontare più storie. Ho lavorato moltissimo per creare OASIS e sembrava avere così tante potenzialità che sapevo che avrei voluto tornarci un giorno. Fortunatamente, sono stato coinvolto nella realizzazione del film, nel visitare il set e nel collaborare alla sceneggiatura. È stato mentre iniziavo a lavorare su Ready Player Two. Ho lavorato molto duramente. Volevo avere una prima bozza della storia, prima di vedere il film, in modo che il film non mi influenzasse troppo. Anche se ci ho lavorato e sapevo cosa stava succedendo nel film, volevo scrivere un sequel che potesse piacere ai fan del libro, che avrebbero avuto la sensazione di leggere un seguito del libro, ma anche che la storia fosse qualcosa che potrebbe andare bene come sequel cinematografico. È stato un processo complicato.”
Tuttavia sembra che Spielberg non sia ancora a conoscenza di questo seguito o interessato a prenderlo in carico:
“Ha detto che è il terzo film più difficile da lui realizzato, tra dozzine e dozzine di film. Ha detto che Jaws sarà sempre il peggiore. Salvate il soldato Ryan era semplicemente brutale. E con questo, è stato come realizzare due film diversi contemporaneamente: realizzare un film completamente in CGI, su cui l’ILM ha fatto tutti gli effetti speciali, e realizzare un film nel mondo reale. Questo è il motivo per cui mi sono meravigliato quando si è fermato per andare a girare The Post. È stata una passeggiata rispetto a Ready Player One. Quindi, non so se vorrebbe tuffarcisi di nuovo dentro, ma forse in un paio d’anni potrebbe aver recuperato la voglia. Spero davvero che, se ne realizzeremo un altro, ci sia lui dietro la macchina da presa. Michael Crichton, il romanziere, è l’unico ad avere la fortuna di avere due dei suoi libri portati al cinema da Steven, ma forse sarò anche io così fortunato.”
Cline, da giovane, è stato un grandissimo fan del maestro, tanto da rimanere incredulo quando il regista ha deciso di occuparsi della realizzazione del film tratto dal suo romanzo:
“Sono passati tre anni da quando ho avuto la notizia che avrebbe fatto questo film, e ho avuto un’esperienza incredibile, che mi ha cambiato la vita, ma anche adesso è ancora difficile da credere. So che è reale e so che sta davvero accadendo, e sono così grato. È così gratificante. È quasi troppo. Presumo solo che sia tutto in discesa, da qui in poi. Sono una persona creativa. Ho una grande immaginazione. Non riesco a immaginare nulla di meglio di questo. Sono felice di questa esperienza.”
Lo scrittore ha poi avuto modo di scoprire che Spielberg, oltre ad essere un noto amante del cinema, lo è anche dei videogiochi:
“È un fanatico del cinema, ma è anche un grande giocatore. Mi ha raccontato questa fantastica storia di quando, mentre girava le scene di ET nella foresta, tra una ripresa e l’altra ha giocato al suo Arcade preferito: Missile Command. Stava cercando di battere il record. Questa è stata la più grande sorpresa per me.”