RECENSIONE:
Non avrebbe senso nascondersi dietro un dito e, proprio per questo, saremo i più sinceri possibile nell’affermare che, ad una prima occhiata, Bedevil ci sembrava l’ennesima pellicola che pretendeva di assemblare il genere horror ad aspetti contemporanei che, invece di arricchirlo, lo demolivano sotto tutti i fronti. Ma, da veri cinefili, siamo lieti di aver avuto abbastanza torto.
Mettiamo le mani avanti dicendo subito che il film diretto da Burlee Vang ed Abel Vang, presenta non pochi difetti: dalla presenza di diversi cliché ai quali non ci abitueremo mai a numerosi buchi di trama, alcuni tra i quali, parecchio evidenti. Tuttavia, al contrario di film simili, siamo di fronte un prodotto che rispecchia esattamente ciò che promette il genere trattato. Abbiamo sostenuto che ogni film dovrebbe, innanzitutto, riuscire ad esprimere la categoria sotto la quale va a contestualizzarsi. Nello specifico, un film horror deve quantomeno spaventare e/o inquietare, cosa che Bedevil fa e nella maniera più semplice possibile. Per quanto la storia non sia approfondita più di tanto, le scene e gli sviluppi che ci vengono mostrati, sono stati realizzati con una veridicità tale da riuscire ad intrattenerti e allo stesso tempo incuriosire.
E se tutto questo sembra poco ai vostri occhi, basterà vedere quanto il panorama cinematografico legato ai film dell’orrore stia lentamente degenerando. A parte lavori eccelsi quali possono essere un The Conjuring o un Insidious, si tende a catalogare il genere in esame, come quasi una pellicola nella quale bastano due momenti di spavento per risultare un buon prodotto. Cosa che, ovviamente, non potrebbe essere più errata. Forse si tende a dimenticare che un film, drammatico, action o horror che sia, sempre un film rimane e, per tanto, i canoni legati alla cinematografia nel più ampio significato del termine, vanno doverosamente rispettati.