Bright: la forza della semplicità

RECENSIONE:

Per quanto il trailer ci avesse spaventati e non poco, dobbiamo ammettere che Bright, pellicola diretta da David Ayer e con protagonisti principali Will Smith e Joel Edgerton, si è rivelata essere una piacevolissima sorpresa.

Il film, ambientato in una realtà alternativa dove la vita di tutti i giorni si mescola con le figure più iconice dell’universo fantasy, si pone nei confronti dello spettatore come un mondo che, nonostante le figure surreali, non potrebbe risultare più vero. Per quanto le strade siano popolate da orchi, elfi e fatine, le situazioni alle quali vanno incontro sono tutt’altro che fantasiose. I temi che Ayer affronta, per quanto abbia deciso di farlo con una sceneggiatura lineare ed una semplice trama, sono tutt’altro che futili; dalla discriminazione razziale alla voglia spasmodica di trovare il proprio posto all’interno della società.

Per quanto non si stia parlando di certo di un capolavoro, Bright si va a racchiudere in quella piccola nicchia di lavori che potrebbero benissimo andare ad oscurare prodotti similari venduti come oro colato e che finiscono per rivelarsi delle amare delusioni. La pellicola si presenta senza fronzoli o pretese, il suo unisco scopo è il raccontare una storia permeata da una fervida immaginazione ma senza l’uso di chissà quali effetti speciali, la grande metafora di quei comportamenti che fin troppo spesso vengono ignorati.

Perché in fondo, che si tratti di orchi o uomini, siamo tutti in certa di una qualunque accettazione, che ci renda liberi, che ci faccia per un attimo scordare di che colore abbiamo la pelle o di quale Dio preghiamo affinché tutto questo, un giorno, possa divenire realtà.

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