Genere: fantascienza, drammatico, avventura
Anno: 2014
Durata: 169 min.
Regia: Christopher Nolan
Soggetto: Kip Thorne
Sceneggiatura: Christopher Nolan, Jonathan Nolan
Produttore: Christopher Nolan, Emma Thomas, Lynda Obst
Cast: Matthew McConaughey, Anne Hathaway, Jessica Chastain, Michael Caine, John Lithgow, Mackenzie Foy, Ellen Burstyn, Casey Affleck, Matt Damon, Topher Grace, Wes Bentley, William Devane
Interstellar rappresenta l’ancora di salvezza in un mare cinematografico oramai in declino. Per fortuna c’è chi ancor oggi non basa i propri canoni esclusivamente su un versante economico. Nolan da uno schiaffo a tutti colori i quali, vantando un nome di spessore, non si preoccupano di dirigere film mediocri o addirittura pessimi. È proprio questa la differenza tra un bravo regista ed un grande regista: la capacità di osare, di spingersi fino ai limiti di un dirupo senza mai perdere l’equilibrio. Il mondo apocalittico che ci viene mostrato è completamente unico, lontano dai vari canoni hollywoodiani: una società reale in un mondo surreale, espresso da un profondo senso di sconfitta, ma con una costante voglia di rivalsa. Questo film ribalta i luoghi comuni del cinema americano per ambire ad un qualcosa di più elevato, un senso di stupore e meraviglia che siano solo figli di quella capacità, più unica che rara, di suscitare i sentimenti più basilari quali l’amore e il sacrificio. Il regista ci ha già dimostrato che la banalità non è presente nel suo repertorio, e che per quanto i fili di una trama possano sembrare aggrovigliati, basta il giusto sguardo e la giusta guida affinché tornino spiegati e lineari. La performance di Matthew McConaughey rappresenta l’ennesima dimostrazione del suo vero talento, non solo nel recitare ma nel trasmettere le emozioni, organo motore di questa pellicola. Lo spettatore in fine, in via davvero eccezionale, si ritrova catapultato lontano dal suo ruolo di semplice “voyeur”, e reso parte integrante della storia, patisce e lotta per un mondo, che seppur su schermo, potrebbe riconoscere come suo. Per quanto possano esser stati commessi piccoli errori di trama o minime sfumature, che a tratti fanno storcere il naso, non si può che sorvolare di fronte cotanta meraviglia. Quest’opera non è altro che una bella donna, nella quale i difetti, non sono per niente punti a sfavore bensì fioriscono come elementi distintivi e peculiari rendendone la bellezza ancor più folgorante.