SCHEDA DEL FILM:
Titolo: Kong – Skull Island
Anno: 2017
Genere: Avventura, Azione, Fantasy
Regia: Jordan Vogt-Roberts
Sceneggiatura: Max Borenstein, Derek Connolly, John Gatins, Dan Gilroy
Cast: Tom Hiddleston, Brie Larson, Samuel L. Jackson, John Goodman, John C. Reilly, Corey Hawkins, Toby Kebbell, Jason Mitchell, Shea Whigham, John Ortiz, Tian Jing, Thomas Mann, Eugene Cordero, Marc Evan Jackson, Will Brittain, Miyavi, Richard Jenkins
TRAMA:
Un gruppo eterogeneo di scienziati, soldati ed esploratori si avventura nelle profondità di una mitica e sperduta isola del Pacifico, tanto pericolosa quanto affascinante. Al di là di ogni loro aspettativa, la squadra procede inconsapevole di entrare nel dominio del potente Kong, innescando la battaglia finale tra uomo e natura. Nel momento in cui la loro missione di scoperta diventa una lotta per la sopravvivenza, dovranno combattere per sfuggire da un Paradiso primordiale dove gli uomini non sono contemplati.
RECENSIONE:
Kong: Skull Island rappresenta l’ennesimo remake sul personaggio del gorilla gigante che da sempre ha sovrastato i grattacieli del panorama cinematografico tanto da diventarne un’icona. Eppure, al contrario di tutte le precedenti trasposizioni, il film di Jordan Vogt-Roberts si mostra in una sfumatura molto diversa dalle altre. A contrario di quello che fino ad adesso ci era stato proposto, Kong si va, senza alcun dubbio, a sedere tra i posti di rilievo della categoria dei B-movie e lo fa del tutto volontariamente. Incurante del budget a disposizione, il film non ha la pretesa di prendersi troppo sul serio anzi, si pone con lo scopo d’intrattenere lo spettatore con una storia e delle interpretazioni di un cast davvero niente male.
Nonostante la leggerezza col quale si mostra al grande schermo, la pellicola non manca di toccare temi che, seppur sfiorati, non possono di certo dirsi tra i più leggeri. Dal cacciatore (Tom Hiddleston) perso in una vita talmente sobria da non appartenergli, al perfetto soldato Preston Packard (Samuel L. Jackson) che ossessionato dalla guerra conosce un unico imperativo, il portare la propria missione a compimento volente o nolente. Nonostante Vogt-Roberts non prenda sul serio se stesso e ancor meno i suoi personaggi, l’unico al quale ha deciso di riservare tutta la sua consapevolezza è proprio Kong che, a differenza di com’era fin’ora stato rappresentato, mostra subito e solennemente l’umanità e la regalità che propriamente gli appartiene. Come una “Bella e la Bestia” molto più rude, il film intrattiene e piace, mostrando al mondo che siede dietro la cinepresa, che oltre la strada dei grandi soldi spesi, esiste quella che punta ad una visione molto più umile e sentimentale e che, al contrario della precedente, qualcosina, in fondo, ti lascia.
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