RECENSIONE:
La paura che incalzava sin dall’annuncio della produzione de La Torre Nera, era paragonabile a quella forma di scaramanzia che si utilizza affinché le nostre più grandi aspettative non vengano deluse. Purtroppo però, questa volta, è stato tutto vano. Sia per chi conoscesse l’omonimo romanzo nato dalla penna di Stephen King, che per chi ne fosse ritenuto “profano”, la pellicola in questione ha fatto scaturire le stesse reazioni di stupore e delusione che incalzavano all’unisono.
Sin dalle prime battute del film si nota chiaramente che qualcosa stona. Nonostante le battaglie movimentate e la storia appena iniziata, si assapora la sensazione di un qualcosa che volente o nolente corre per giungere alla fine. Perché è questa la sensazione trasmessaci da La Torre Nera, un continuo portare avanti scena dopo scena come quasi si avesse la voglia di finire il prima possibile con la narrazione. Eppure i presupposti c’erano tutti, e non si parla esclusivamente del cast d’eccezione guidato da Idris Elba e dal premio Oscar Matthew McConaughey, bensì di una storia di base articolata e profonda più di quanto si possa credere.
E se ci si aspettava dal finale tutto ciò che lo svolgimento non ci aveva saputo dare, beh, ci dispiace deludervi nuovamente. Nel momento in cui l’hype sarebbe dovuto sfociare in un vero e proprio epilogo finale dalle connotazioni epiche, la scena si sposta su di un piano di banalità misto a buchi di trama davvero non da poco. La sceneggiatura precaria ed una regia davvero minimale, ci fanno titubare sull’autorialità della pellicola del tutto sconnessa alla controparte cartacea.
La cosa ancora più buffa ci sovviene quando con la mente torniamo alle parole di un certo Mort Rainey (protagonista del romanzo di Stephen King “Secret Window”): “L’unica cosa che conta è il finale, la cosa più importante della storia è il finale… “ peccato, aggiungiamo noi, che questo non funzioni, in piena coerenza con il resto del film.