RECENSIONE:
In questo periodo è approdato nelle sale un film molto atteso dalla grande vastità di pubblico, Nerve. Il progetto con protagonisti Emma Roberts e Dave Franco era stato mostrato e quasi “promesso” oserei dire, come una rappresentazione contemporanea di ciò che accade nel web. Sulla lunga scia dei giochi mortali di cui si sta parlando per adesso (la Blue Whale ad esempio) i due registi, Henry Joost ed Ariel Schulman, portano sul grande schermo una pellicola che fa pensare ma che nel suo piccolo parrebbe poco pensata.
Sin dall’inizio era chiaro il non voler raccontare semplicemente una storia frenetica di due adolescenti, ma che dietro ci fosse una ben più nobile causa. Il tasto dolente è che, tralasciando i registi, ancor di più la sceneggiatrice sembra davvero non sapere di cosa si stesse parlando. La visione che ci viene mostrata di internet come anche dei contesti in cui spesso ci si ritrova, sono totalmente innaturali e, dal semplice utilizzo degli smartphone alla squadra d’improbabili hacker in cui ci imbattiamo, non troveremo un solo dettaglio relativo alla tecnologia e al web che sia figlio di una reale osservazione e non di quel moralismo melenso che i media continuano a propinarci, dettati da pura e semplice ignoranza.
Nerve sembra un mediocre tentativo di dialogo attraverso un teen movie, un prodotto che induce a spiegarti certi meccanismi che neppure all’interno della produzione conoscono. Il risultato? Una pellicola storpia che lascia nella memoria degli spettatori una miscela di cliché banalissimi e neon visivamente disturbanti.