RECENSIONE ZONA D’OMBRA

SCHEDA DEL FILM:

Genere: drammatico
Anno: 2016
Durata: 123 min.
Regia: Peter Landesman
Sceneggiatura: Peter Landesman
Produttore: Scott Free Productions, Shuman Company
Cast: Will Smith, Alec Baldwin, Luke Wilson, Adewale Akinnuoye-Agbaje, Gugu Mbatha-Raw, Eddie Marsan, Bitsie Tulloch, Stephen Moyer, David Morse, Albert Brooks, Matthew Willig, Paul Reiser, Arliss Howard

 

TRAMA:

Il film racconta la storia di Bennet Omalu, il neuropatologo che cercò in ogni modo di portare all’attenzione pubblica una sua importante scoperta: una malattia degenerativa del cervello che colpiva i giocatori di football vittime di ripetuti colpi subiti alla testa. Durante la sua ostinata ricerca, il medico tentò di smantellare lo status quo dell’ambiente sportivo che, per interessi politici ed economici, metteva consapevolmente a repentaglio la salute degli atleti.

RECENSIONE:

Zona d’Ombra è una delle pellicole più discusse e controverse del momento. Se da un lato troviamo il lato cinematografico, dall’altro ci scontriamo fortemente con lato civico e sociale, e di certo, non meno importante. Da dire c’è ben poco, Zona d’Ombra non è uno di quei film fatti per stupire e portare incassi alla casa produttrice. Siamo di fronte un’opera efficace, che nuovamente tradisce l’esperienza di giornalista d’inchieste di colui che lo ha diretto nella determinazione con cui punta al suo obiettivo: schiaffeggiare il sistema, stavolta sotto forma di uno dei business più redditizi di sempre. Questa è una delle poche volte nelle quali viene messo in discussione uno dei capisaldi della società americane nonché fabbrica seriale di sogni: il football. Se da un alto abbiamo un regista (Peter Landesman) che seguendo la falsa riga de Il caso Spotlight, riesce ad abbattere barriere fin’ora neppure mai scalfite, dall’altro canto troviamo un protagonista in grado di supportare la netta dicotomia dolce/amaro della quale la pellicola è fortemente impregnata. Will Smith ci regala una performance intensa e accurata, che rende giustizia alla nobiltà d’animo di Bennet Omalu, alla sua pignoleria e anche alla sua mitezza, perché è bello che un eroe sia garbato, modesto e a suo modo perfino ingenuo. Zona d’ombra non è il classico film sportivo godibile da pochi eletti, è un affondo tanto lento quanto cruento alla società, una spallata al sistema… un’opera necessaria!

TRAILER:

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